Anna Achmatova, o la poesia tiene desto il mondo

 


Anna Andreevna Achmatova nacque da famiglia benestante nei pressi di Odessa nel 1889.

Quando il padre venne a sapere che scriveva poesia, le ingiunse di non infangare il suo

nome.

Lei gli rispose che non sapeva che farsene del suo nome e cambiò il cognome paterno

Gorenko con uno derivato dal nome di una principessa tatara sua antenata.


Da bambina si guadagnò l’epiteto di “ragazza selvaggia” perché non si comportava

secondo le convenzioni imposte alle ragazze di buona famiglia.

Si sposò due volte: le prime nozze furono con il poeta Gumilëv, le seconde con

l’assirologo Šilejko, ed ebbe un solo figlio, Lev, che fu più volte imprigionato dal regime

sovietico.


In gioventù aderì al movimento poetico acmeista e fece parte della Corporazione dei

poeti, fondata dal primo marito.

Fu molto amica del pittore italiano Amedeo Modigliani, che frequentò assiduamente a

Parigi.


Durante la prima guerra mondiale, la Rivoluzione di Ottobre e il regime sovietico che vi

fece seguito, varie figure di spicco abbandonarono la Russia, trasferendosi all’estero,

ma Anna non poté separarsi dalla terra madre. Il profondo amore per la lingua, la terra

e il popolo russi non le consentirono tale scelta.


Negli anni del regime sovietico, non fu mai arrestata per la popolarità delle sue poesie,

che molte persone conoscevano a memoria, parola per parola. La sua poesia fu

testimone della sofferenza di tutto il popolo russo.


Nel 1946 arrivò la stroncatura pubblica sulla “Pravda”. Anna fu privata della tessera

alimentare e furono gli amici a portarle cibo. Si mantenne con la traduzione.

Fu riabilitata ufficialmente solo nel 1955.


Nel 1964 ricevette il premio per la poesia Etna-Taormina e nel 1965 la laurea honoris

causa dall’Università di Oxford.

Anna morì il 5 marzo 1966 nella periferia moscovita dopo un attacco di cuore. Fu

sepolta a Komarovo. In suo onore, ci furono due funerali, rispettivamente a Mosca e a

Leningrado, in cui moltissimi le resero omaggio.


Tra le sue raccolte poetiche si ricordano: Sera (1912), Rosario (1914), Lo stormo bianco

(1917), Piantaggine (1921), Anno Domini MCMXXI (1922), Il salice (1940), I sei libri

(1940), Poema senza eroe (1962), Requiem (1963).


Foto di M.Nappelbaum - https://mon-sofia.livejournal.com/550875.html, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=70190443

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