Donna, strega, scrittrice
Chi Sono Io?
In tutte le tradizioni filosofiche e spirituali che si rispettino, la
ricerca individuale di senso inizia con questa domanda.
Ricordo la prima volta che me lo sono chiesto davanti allo
specchio. Dovevo avere su per giù tre o quattro anni. Da quel
momento, come il cielo notturno attraversato da un lampo, la
coscienza mi si illumina, e per molti anni continuo a farmi la
stessa domanda, non solo davanti allo specchio, ma anche
attraverso i pensieri e le emozioni che si traducono in azioni concrete, quotidiane, scelte.
La Poesia
A sei anni scopro la poesia “Gli occhi di mia madre,” poi gli Idilli di Leopardi, e un
mondo ricco di sfumature, sensazioni e sottigliezze.
Si amplia la percezione di me stessa e del mondo che mi circonda, finché oltre la
solitudine dell’adolescenza e della prima giovinezza, si dischiude un orizzonte di
senso che oltrepassa l’Io.
Sono anni di esplorazioni e migrazioni, di vita di confine, di studi ed esperienze
all’estero. La Poesia è l’Altro. Il residuo di ciò che dice, i silenzi, gli spazi bianchi mi
sembrano anche più significativi dell’esplicito.
Vagabondaggio e Ritorno
Compio molte peregrinazioni geografiche e interiori finché, contro ogni logica, decido
di tornare in Italia. Una fase fondante della mia vita finisce. Lascio la Scozia, luogo
del cuore e dell’anima, che mi ha accolto e regalato relazioni, consapevolezza,
possibilità, bellezza e magia.
A casa, sono in terra straniera. Io non mi sento italiana, ma per fortuna/purtroppo lo
sono, proprio come cantava Giorgio Gaber.
Passo lunghi periodi a riconstruire la trama e a riannodare i fili spezzati di un passato
ancestrale, familiare e storico con cui non mi identifico.
Ciò da cui sono partita e che mi sono lasciata alle spalle per tanti anni, adesso
richiede che lo confronti e sistematizzi: è materiale che scotta nelle mani, ma diventa
lastra di ghiaccio nella mente che non riesce a entrarci in sintonia.
Leggo volumi di storici italiani e anglosassoni. I primi li trovo soffocanti, i secondi mi
danno il sollievo e il rigore della distanza.
Solo quando tra gli autori italiani leggo Gramsci, Anna Maria Ortese e Joyce Lussu
qualcosa in me si muove. L’ottimismo della volontà, la compassione e l’espressività,
l’impegno, l’attraversare confini linguistici e immaginari ancor prima che geografici:
qui inizio a riconoscermi.
Donna, Strega, Scrittrice
Donna: Woman
Strega: Witch
Scrittrice: Writer
Sono rete, una world wide web, una rete di coscienza locale e diffusa allo stesso
tempo.
Sono donna consapevole del proprio cammino e della conquista della voce e della
parola giorno dopo giorno, come di qualcosa che mi accomuna alla maggior parte
delle donne che osano variamente essere e agire sé stesse nel mondo.
So che esistono molti cerchi concentrici di privilegio e potere di scelta e di azione:
dal più interno, il nucleo, al più esterno, periferico, e marginale. Dove mi situo io? In
bilico su una delle circonferenze intermedie.
I guardiani della soglia sono moltissimi e hanno nomi diversi a seconda di dove
siamo situati socialmente, culturalmente, economicamente, politicamente… devo
continuare l’elenco?
Sono strega, perché credo nella coscienza creativa dell’essere umano, del cosmo e
della natura.
Sono strega perché sono terra, corpo, anima di confine, perché per me il voto è un
mezzo necessario ma non sufficiente per l’emancipazione delle donne e di
innumerevoli altri.
Credo in un’emancipazione che passi attraverso il diritto alla bellezza e alla cultura
come nutrimento per ogni individuo e comunità.
Vivo sulla soglia, tra un tramonto e un’alba, al limitare del bosco, in una dimensione
che si annuncia ogni giorno, ma che deve ancora venire.
Sono lontana dalla retorica roboante, dal sensazionalismo, dall’agitazione
drammatica e dalla prosopopea che caratterizza così tanta della cultura nazionale
italiana, e che considero un malcostume, un triste e persistente retaggio storico.
Sono scrittrice da sempre, perché le parole sono medicine, pane, rose, spade di
luce, incantesimi che possono donare vita o uccidere, ma anche pale, coltelli, e
scalpelli.
Sono scrittrice perché credo nella forza dell’immaginazione, dell’osservazione
profonda e delle idee di cambiare e dare forma al mondo in cui viviamo.
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